La parola poetica da esperienza intima si fa comunitaria nei Canti della gratitudine di Franco Arminio che è arrivato in libreria il 3 gennaio scorso per Bompiani. Il libro è un invito a fare buon uso delle parole, a considerare il loro potere trasformativo che nel pronunciarle diventa sfida all’ indifferenza e forma di resistenza.
«Ringrazio la neve che mi porto sulle spalle, la timidezza dell’ infanzia, questa zolla in cui divento grano» scrive Arminio che è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente e ha ispirato molte iniziative contro lo spopolamento dell’ Italia interna, come la Casa della paesologia a Bisaccia e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.
Autore di oltre trenta libri, in questi canti si inoltra nel silenzio e cerca la vena in cui ancora scorrono parole dense di significato e di luce. I suoi versi si offrono a tutti come occasione per aprire il cuore alla meraviglia e alla fratellanza, cantano l’ importanza di prestare attenzione al minuscolo per sentirci parte dell’ immenso. Il fardello della
famiglia in cui siamo nati, la fatica di amare e lasciarsi amare, l’angoscioso orizzonte della morte che sembra chiudersi davanti a ogni pensiero – tutto viene riscattato dal potere della gratitudine, che illumina i doni nascosti in ogni singolo giorno.
A queste pagine, alcune delle quali saranno presentate il 20 febbraio alle 18.00 alla pizzeria “Carpe diem”, via S. Gigli n.54, Arminio consegna il frutto di anni di ascolto di se stesso e del mondo, la summa di ciò che ha imparato nel suo cammino attraverso città e paesi.
Le letture sono curate da Maria Rosaria Corina, Lucia Tripoli, Claudio D’Alessio,Margherita Gimondo, Vincenzo Stranieri, Giuseppina Carruggio, Dario Basile, Mimmo Capogrosso, Anna Saracino, Giuseppe Tommasino, Alessia Greco, Salvatore Fuggiano, Maria Puglia, Rita Rodia, Anna Maria Basile, Luigi Pinelli, Vittorio Basile Jr., Aurelio Deyme, Bruno Garofano, Maria Mercedes Maglio, Anna Massa. Coordina Vittorio Basile