Continua il programma per i 350 anni della chiesa dell’Immacolata che l’arciconfraternita ha in cantiere per tutto il 2024 ed oltre. L’ospite dei giorni scorsi è stato un ospite d’eccezione: Franco Leone, informatico, scrittore, poeta, studioso d’arte e autore del libro “Caravaggio Poesia della luce”. Un’opera, questa, interessante e coinvolgente che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e portato all’attenzione della critica, attratta dalla novità di poter leggere in modo originale le opere di Caravaggio e che ha ottenuto, nell’arco di pochissimi anni, importanti riconoscimenti e premi letterari nazionali e internazionali.
Il tema della serata “La Madre di Dio nell’arte e nella poesia” è stato introdotto dal priore dell’arciconfraternita Vincenzo Baldari, cui ha fatto seguito l’intervento del relatore che ha illustrato, per il tramite di un maxischermo, con immagini ad altissima risoluzione, alcune delle più significative opere dedicate alla Madre di Dio dai più importanti pittori nel corso dei secoli: da Antonello da Messina a Caravaggio, a Leonardo da Vinci, a Raffaello, a Michelangelo ed altri. Tutti i capolavori illustrati dal conferenziere sono stati anche da lui descritti in versi poetici. Attraverso la poesia Franco Leone ha dato nuova voce all’arte, in particolare a quella del Cinquecento e del Seicento.
Una interpretazione non solo visiva ma anche emotiva grazie all’uso dell’endecasillabo, forma che il poeta predilige in particolare per l’eleganza e musicalità. La maestria dell’ars metrica di Leone ha raggiunto l’apice quando il poeta ha deliziato il pubblico presente con le sue composizioni artistiche e poetiche più difficile: i sonetti. La serata è stata impreziosita dalla lettura di alcuni componimenti recitati dalle consorelle Albina D’Ambrogio, Antonella Comes e dal confratello Luigi Pinelli.
A conclusione dell’evento, seguito da un pubblico attento ed interessato, Cosimo Dimagli ha declamato la preghiera di San Bernardo alla Vergine Maria (Vergine Madre, figlia del tuo figlio) con la quale il sommo poeta apre l’ultimo canto del Paradiso affinché interceda presso Dio e mostrarsi al suo cospetto. Inserita tra le preghiere liturgiche, è una delle invocazioni più belle che siano mai state rivolte alla Madonna, mediatrice di tutte le grazie.