L’ accoglimento del ricorso per la concessione dei domiciliari ad Ilaria Salis, viene appresa dall’ANPI di Manduria, sez. Cosimo Moccia, con grande soddisfazione. La Salis è accusata di aggressione per la quale la procura ungherese le infligge 11 anni di carcere. Ma questa concessione ai domiciliari, se da una parte apre uno spiraglio alla vicenda, dall’altro, dovrebbe farci riflettere ancora una volta su ciò che l’Europa permette che venga autorizzato: nel mese di febbraio, a Budapest, ricorre il “giorno dell’onore”; dove neonazisti di tutto il mondo, compresi anche quelli italiani, si riuniscono per celebrare il battaglione nazista che nel 1945 tentò di impedire l’accerchiamento dell’Armata Rossa, tentativo che in realtà finì nel sangue.

Questa riunione, è abbondantemente tollerata dal governo ungherese. E oggi, chi è antifascista e protesta, rischia,
come Ilaria, di entrare in un tunnel senza fine. Il Paese di Orban è finito più volte sotto i riflettori internazionali per questioni legate al rispetto dello stato di diritto, con cittadini che troppo facilmente subiscono una detenzione. L’Ungheria, paese membro dell’Unione Europea, risulta essere così una minaccia per i diritti universali. Ma lo è ancor di più un governo nazionale, quello italiano, che difronte a tanta disumanità tristemente regalataci dalla TV nazionale e internazionale, non è stato capace di intervenire almeno sulle condizioni indicibili della detenzione, condizioni che ledono il diritto naturale di ogni persona.

Il diritto a manifestare, poi, fa da cornice a questo triste quadro. I venti fascisti che soffiano sull’Europa ma anche sul resto del mondo, sono un serio pericolo per noi tutti, per la nostra democrazia, per i nostri governi e per quei valori della Resistenza che sono insiti in un partigiano .

il Presidente ANPI Gregorio PIZZI