MANDURIA

Lasciata quaranta minuti nel bagno, in attesa che fosse la mamma, che era a casa, a raggiungere la scuola per pulirla e consentirle di rientrare in classe. Questa è la storia di una bimba che frequenta la quarta elementare in una scuola dell’hinterland leccese. Non faremo ne nome della bimba ne della mamma per motivi di privacy. La bimba soffre di una rara malattia genetica che l’ha resa disabile: fatica a camminare e ha disturbi del comportamento che rendono necessaria la presenza, a scuola, di una insegnante di sostegno. La sua, però, ha un contratto part-time, così anche la bimba frequenta la scuola part-time: due ore un giorno, tre quello successivo, poi di nuovo due.

Sua madre, giovedì scorso ha risposto allarmata alla chiamata della scuola e, pensando che la sua piccola si fosse sporcata, ha portato con sé un cambio integrale. «Avevo anche il sapone, l’asciugamani. Una volta arrivata, però – racconta – ho constato che mia figlia era ancora sul water, non si era sporcata, aveva solo bisogno di aiuto e fuori c’erano l’insegnante di sostegno, la collaboratrice scolastica e un’altra insegnante, ma la piccola ha dovuto aspettare che arrivassi io per essere pulita e tornare in classe. Peraltro mancava anche la carta igienica». Un’umiliazione. Il problema è che le educatrici presenti non sono autorizzate a portare mia figlia in bagno, dovrebbe esserci un Oss cui mia figlia ha diritto da sempre, ma che non ha mai avuto alle elementari. Abbiamo chiesto più volte alla Asl, ma ci è stato risposto che non hanno figure competenti disponibili e che quelle che ci sono vanno dislocate in altre scuole, dove c’è un numero più elevato di bambini disabili»

La preside della scuola, tuttavia, dichiara che quanto raccontato dalla madre non è esatto e che si rivolgerà all’ufficio scolastico Provinciale.
«Ho smesso di credere nell’umanità delle persone – conclude la mamma della piccola invalida – e ho paura per il futuro di mia figlia».