la gazzetta di manduria

Il Gruppo Territoriale di Manduria del Movimento 5 Stelle condivide con il gruppo Demos la preoccupazione circa l’applicazione della recente legge sull’autonomia differenziata. Il M5S, e il Gruppo Territoriale di Manduria, da tempo fanno opera di divulgazione degli effetti infausti che avrà questa legge sui cittadini, accentuando il divario economico, già esistente, tra regioni (in particolare tra quelle del sud e quelle del nord).

E’ importante ricordare il grande lavoro profuso dal Gruppo Territoriale del M5S su questa tematica, che è utile ricordare, già il 22/04/2023 organizzò sul territorio il convegno – dibattito  “AUTONOMIA DIFFERENZIATA? NO GRAZIE!” alla presenza dell’Onorevole Leonardo Donno.

Il M5S è nel comitato promotore della raccolta di firme per l’indizione del referendum abrogativo della legge sull’Autonomia Differenziata e, ricordiamo a tutti, anche promotore di una mozione in Consiglio Comunale  già nel maggio dello scorso anno (deliberazione n. 59 del Consiglio Comunale del 31/05/2023) approvata con il voto favorevole della gran parte dei consiglieri presenti in Consiglio Comunale e con i soli voti contrari di quattro consiglieri di minoranza (ma di questo dovranno darne conto ai loro elettori).

Ancora una volta mettiamo in evidenza che il centro destra al Governo, da un lato si prende i meriti dei fondi del PNRR, ottenuti grazie ad un grandissimo lavoro del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (quando la destra era all’opposizione) per perequare le infrastrutture inesistenti in molte realtà locali, dall’altra si decentra a livello regionale materie quali: Istruzione, Salute, Ambiente, Trasporto e Lavoro, favorendo inevitabilmente un ulteriore sperequazione tra Nord e Sud.

Condividiamo insieme ad altri gruppi politici, movimenti ed associazioni, la raccolta di firme per il referendum abrogativo ma vogliamo mettere in evidenza, ai cittadini, che l’impegno politico, per chi se ne è fatto carico, deve essere continuo e preciso nel tempo, anche per evitare decisioni e mozioni che possono ora risultare, se non inutili, con pochi o nulli effetti pratici.