la gazzetta di manduria

“Arcelormittal è la peggiore compagnia della nostra storia”: lo ha dichiarato il presidente Kazako dopo la tragedia nella miniera di proprietà del colosso dell’acciaio. Sulla base di questa considerazione, la decisione assunta è quella che porta alla nazionalizzazione. In Kazakistan, Stato che non brilla sicuramente per democrazia, si sceglie di percorrere la strada migliore nell’interesse dei cittadini; a coloro che stanno pagando in prima persona per l’incendio, in termini di vite umane e danni, il presidente ha assicurato che garantirà assistenza materiale e finanziaria, dando vita anche a un fondo speciale.

A noi, in Italia, non basta l’esperienza che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, non basta la noncuranza nei confronti della sicurezza che è ai minimi storici, così come non basta il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, e neanche la loro stabilità occupazionale. Non sono sufficienti le quotidiane dimostrazioni di inaffidabilità per arrivare a una scelta chiara e decisa, che metterebbe al riparo  lavoratori e comunità. Non basta neanche l’esperienza degli altri, gli esempi lampanti sotto gli occhi, e gli insegnamenti che arrivano da Paesi come il Kazakistan. In Italia, di contro, il Governo “dialoga” e addirittura “pianifica” quello che sarà, immaginando di cedere lo stabilimento proprio ad Arcelormittal, e di dare ancora risorse pubbliche per aiutare un privato che non merita più impegno, tempo ed energia.

Franco Rizzo
Esecutivo Nazionale Confederale Usb
Sasha Colautti
Responsabile Nazionale Industria USB